A Sassari assolti tre ambulanti accusati di indebita percezione di contributi
In un recente sviluppo giudiziario a Sassari, il giudice per le udienze preliminari (GUP) ha disposto l’assoluzione di tre lavoratori ambulanti accusati di indebita percezione di contributi a fondo perduto. La vicenda, raccontata dal quotidiano locale L’Unione Sarda, riguarda somme erogate dalla Regione tra il 2020 e il 2021 durante la pandemia di COVID-19, che secondo le accuse non sarebbero state cumulabili. L’avvocato che ha assistito i tre lavoratori, ha sostenuto che le due tranches di contributi avevano causali di indennizzo diverse.
Il procedimento giudiziario si è concentrato su due tranches di contributi, una da 6.000 euro e l’altra da 7.000 euro, erogate rispettivamente nel 2020 e nel 2021. Le accuse sostenevano che i contributi non fossero cumulabili, ma l’avvocato difensore ha dimostrato che le due somme avevano causali diverse. La prima era destinata a compensare la riduzione dell’attività lavorativa e il conseguente mancato reddito nel 2020 a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. La seconda, invece, era prevista da una legge regionale del 2021 per l’interruzione dell’attività lavorativa in qualità di operatore del settore delle feste e delle sagre paesane nel periodo compreso tra il 19 marzo 2020 e il 31 dicembre 2020. Le stesse argomentazioni erano state già espresse dal tribunale del Riesame di Sassari qualche mese fa sugli stessi episodi.
paolo - sono ancora disponibili,,grazie paolo...