‘Ripartire con fiere, sagre ed eventi per la ripresa economica del territorio e delle imprese”

Ripartire al più presto con le fiere, le sagre e gli eventi al fine di consentire la ripresa economica del territorio. E’ quanto chiede in una lettera (pubblicata dalla testata giornalistica locale viterbonews.it) che l’ANVA (Associazione nazionale venditori ambulanti) della Confesercenti di Viterbo ha inviato ai sindaci del territorio.

“Dal 18 maggio, dopo il lungo periodo di fermo, – si legge nella missiva – sono ripartiti nella nostra provincia quasi tutti i mercati settimanali anche se necessariamente i comuni hanno dovuto tener conto delle linee guida del Governo e della Regione al fine di assicurare il distanziamento sociale e la sicurezza dei luoghi di svolgimento con diretta responsabilità dei comuni stessi. La nostra organizzazione sia a livello nazionale che regionale e locale sta sollecitando gli enti locali ad una riapertura delle attività fieristiche, sagre ed eventi in generale, sempre nel rispetto delle norme antri Covid 19″.

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“La motivazione – prosegue la lettera – è spinta dal fatto che la categoria degli operatori commerciali su aree pubbliche e soprattutto quella degli operatori fieristi sono tra le categorie più colpite dal Covid 19, insieme alla filiera del turismo e pubblici esercizi. La sperimentazione dei mercati sia alimentari che quella di tutte le categorie merceologiche ha dimostrato che i mercati prima e adesso anche fiere sagre ed eventi possono svolgersi nella massima sicurezza nel rispetto delle linee guida del Governo che regionali. Fiere, sagre e mercati hanno il vantaggio di potersi svolgere all’aperto e disponendo di grandi spazi è più facile gestire flussi di persone e mantenere il distanziamento interpersonale”.

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“La stagione estiva – si legge ancora – appena cominciata, ma a rilento, denota, infatti, la mancanza di tutta una serie di iniziative a livello territoriale – comunale che fungono da attrattore e canalizzano flussi di visitatori e turisti anche se prossimità che creano, comunque, indotto economico non solo agli operatori del settore, ma anche alle casse del Comune, ma anche alla filiera commerciale e turistica (bar, ristoranti, negozi di prodotti tipici, b&b e ricettività diffusa). La stagione estiva significa fiere, sagre, eventi, spettacoli all’aperto, feste patronali e religiose che rappresentano la cultura, la tradizione e il folklore dei nostri territori. Comuni, borghi sono contenitori di alto valore storico ed artistico e perdere anche le poche occasioni da qui a fine anno sarebbe un ulteriore danno economico per tutti i soggetti pubblici e privati.

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“Pertanto – si conclude nella missiva – per quanto sopra, gli operatori del commercio fiere su aree pubbliche rappresentate dalla Confesercenti di Viterbo e dall’ ANVA, associazione nazionale venditori ambulanti della Confesercenti chiedono alle amministrazioni locali di adoperarsi per la riapertura e svolgimento delle attività di cui sopra. Nello spirito di collaborazione che ci ha sempre distinto e nel rispetto delle reciproche responsabilità – conclude la lettera – dichiariamo la nostra piena disponibilità per il raggiungimento dell’obiettivo comune: la ripresa economica dei ns territori e delle ns imprese. La piena ripresa dell’attività fieristica, sagre ed eventi in generale sarebbe consistente boccata di ossigeno per l’economia della Tuscia potendo contare su flussi di visitatori di prossimità, vista la difficoltà, al momento, di recuperare turisti di lungo raggio nazionali e stranieri, senza considerare anche l’apporto in termini di recupero di posti di lavoro che rischiano ulteriormente di perdersi”.

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